Ne ha fatta di strada Charlize Theron da quando la sua minigonna si sfilacciava in un celebre spot pubblicitario della Martini & Rossi. Attrice pagatissima, produttrice di successo, attiva sostenitrice dei diritti delle donne, la ex modella sudafricana è la protagonista e la coproduttrice di “The Old Guard”, la vecchia guardia, distribuito da Netflix. Alla Theron si deve anche la scelta della regista, la semisconosciuta Gina Prince-Bythewood, che si dimostra a suo agio in un film anomalo, dove i classici ingredienti degli action-movies si alternano a momenti più tranquilli di riflessione e di approfondimento del carattere dei personaggi.
La trama deriva da un fumetto di Leandro Fernandez e Greg Rucka, che è anche lo sceneggiatore del film. Quattro mercenari hanno il dono della immortalità, perché i loro tessuti sono in grado di rigenerarsi anche dopo le più orribili e dolorose ferite. Charlize Theron vive da migliaia di anni, e in passato è stata anche venerata come una dea. Gli altri si sono uniti a lei nel corso del tempo grazie a una sorta di collegamento telepatico, e il gruppo si batte in segreto per difendere i deboli e arginare senza troppo successo le ingiustizie del mondo. Charlize è stanca e sfiduciata, e vorrebbe ritirarsi. Ma la scoperta che in Afghanistan è comparsa una giovane soldatessa con gli stessi poteri cambia le carte in tavola. I quattro dovranno ancora una volta scendere in campo per aiutarla e anche per difendere se stessi, perché nel frattempo una multinazionale del farmaco ha scoperto il loro segreto e vorrebbe usarli come cavie per i propri esperimenti.
Arti marziali, sparatorie e inseguimenti non mancano, con l’aggiunta degli effetti speciali che ogni volta resuscitano i membri del gruppo. Ma la parte più originale del film è l’altra. I quattro sentono il peso della solitudine, e dell’aver perso nel corso degli anni famiglie e amori. Sarà la giovane soldatessa a convincerli a tenere duro.
gbg