A scuola di giornalismo

Resto convinto che il  giornalismo sia il più bel mestiere del mondo. A patto però  che sia davvero giornalismo, e non diventi marchetta,  pubblicità, propaganda, ricatto, delazione, o qualsiasi altra schifezza il sistema inquinato dei media decida di propinare al pubblico ignaro.  Cosa che accade con una certa frequenza anche nel nostro paese.
Come impedirlo? Innanzi tutto dovrebbero pensarci i giornalisti, o almeno quelli di loro che si preoccupano per il futuro di un mestiere trasformato in macchina del consenso per il potente di turno. Ma anche il pubblico dovrebbe fare la sua parte. In fondo, non cerchiamo tutti la migliore assistenza sanitaria possibile e  il migliore avvocato possibile, e siamo pronti a protestare con grande vivacità quando il medico sbaglia e l’avvocato non ci difende? Perché quando si parla di informazione – fatta da professionisti raccolti in un ordine proprio come i  medici e gli avvocati  –  ci accontentiamo di quello che ci viene propinato, come se non fosse possibile avere di meglio? E’ vero, adesso c’é anche la rete, con le sue enormi potenzialità. Ma quanti la sanno davvero usare?
Distinguere tra vera e falsa informazione non è facile. Chi legge, ascolta o guarda non ha un accesso diretto alle fonti e deve potersi fidare del giornalista,  che peraltro ha degli obblighi deontologici e giuridici nei suoi confronti. Ma il mestiere del giornalista resta per molti versi opaco. Poco o nulla sa il pubblico  dei meccanismi di ricerca e di selezione delle notizie, di quello che avviene all’interno delle redazioni, dei rapporti  che si instaurano con l’esterno, delle strutture proprietarie e dei delicati equilibri economici dell’intero sistema dei media. E quindi è indifeso.
Le cose però possono cambiare. In molte scuole medie e superiori il giornalismo è tema di discussione e di studio. La pratica di organizzare visite nelle redazioni è piuttosto diffusa, anche se a volte si scontra con oggettive difficoltà. Non è sempre facile trovare giornalisti disponibili a dedicare una parte del loro tempo alle classi in visita.
Per questo la casa editrice Loescher di Torino, specializzata in editoria scolastica, ha pensato di realizzare un corso di giornalismo gratuito e accessibile a tutti sul web, all’indirizzo
www.ascuoladigiornalismo.loescher.it.
Il corso è articolato in una serie di video che raccontano che cosa è una notizia, la carta stampata, la radio, la televisione e il web, attraverso le testimonianze di giornalisti, docenti universitari e esperti di informatica. Propone inoltre una serie di parole chiave e di approfondimenti, e alcuni suggerimenti pratici per le classi che intendano cimentarsi nella realizzazione di un qualsiasi tipo di prodotto informativo.
Secondo me vale la pena di dargli uno sguardo. Ma ammetto di non essere imparziale, perché nel video-corso troverete anche alcuni miei interventi.

Battista Gardoncini

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