Un resoconto capace di suscitare inquietudine e allarme, di scuotere anche gli animi più scettici o semplicemente distratti e non informati, quello che offre il festival CinemAmbiente, a Torino dal 31 maggio al 5 giugno, ora alla 21esima edizione. In oltre 100 titoli tra cortometraggi e film lunghi, in gran parte documentari, una panoramica impietosa sui danni che subisce la terra per mano dell’uomo, e quindi la natura, i mari, le foreste, gli animali, e in definitiva l’uomo stesso. Film che arrivano da ogni angolo del mondo denunciano inquinamenti, rischi di estinzione di specie ormai rare della flora e della fauna, di preziosi esseri viventi, sconvolgimenti ambientali vicini all’irreversibilità, opere che lanciano appelli perché ci si fermi in quest’opera di distruzione peraltro non “necessaria” allo sviluppo e al benessere. E dicono che qualche alternativa si può, si deve trovare.
Il festival CinemAmbiente dà atto di una sensibilità diffusa su queste tematiche, ben presente in ogni latitudine. E in prima fila c’è l’Europa, con film di gran parte dei paesi del vecchio continente, sia le nazioni che fanno parte dell’Unione, sia altre più lontane. Non a caso, forse, l’Unione europea si appresta a mettere al bando la plastica entro il 2025. E non mancano, gli altri continenti, dagli Stati Uniti ai paesi dell’America del sud, così come l’estremo oriente.